E’ l’odore pungente che ti trattiene dall’assaggiarlo il baccalà alla vicentina. Il gusto pieno e delicato, poi, però, ti conquista.
Un’unica avvertenza avere dello stoccafisso (questo il termine giusto in italiano) di ottima qualità che mantenga la consistenza, anche a fronte di una lunga cottura. Il pescivendolo di fiducia saprà aiutarvi o voi stessi sarete in grado di giudicare in tavola, facendo qualche prova. Poi ci vuole olio, tanto olio e latte, un po’ di latte. Si mangia con l’immancabile polenta.
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Infarinare i pezzi di stoccafisso e metterli su una padella bassa e larga con l’olio. La pentola deve essere possibilmente di alluminio e antiaderente. Fate rosolare.
Aggiungere la cipolla tagliata sottilmente e rosolate ancora qualche minuto. Poi coprite con il latte e il grana (sparso non deve fare grumi) e mescolate.
Fate cuocere per 4 ore a fuoco lentissimo con il coperchio appena socchiuso e senza mescolare, ma girando i pezzi una volta sola dopo due ore uno a uno. Aggiustate di sale e pepe se necessario.
Poco prima di servire aggiungete del prezzemolo tritato a piacere.
Il baccalà alla vicentina è uno di quei piatti più buoni riscaldati il giorno dopo.
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