Dicevamo che a Istanbul per la mia esperienza si mangia bene. Circostanzio meglio la cosa partendo dal passato, dalla cucina ottomana Instanbul, per arrivare alla cucina contemporanea turca con due locali visitati, nei miei quattro giorni di permanenza.
Il primo è un po’ fuori città, si chiama Asitane. Fermata del treno metropolitano Edikapi, verso la parte occidentale di Istanbul appena dentro le antiche mura di Costantinopoli. L’ambiente di questo ristorante cucina ottomana Istanbul è raffinato e pulito, musica turca live in sottofondo, tanti italiani, però, perché il locale è segnalato da numerose guide. Oltre ad un ottimo bulgur (grano duro spezzato) con la frutta secca e spezie, abbiamo assaggiato del pesce “Biryan”, che per dirla tutta doveva avere anche delle noci e una salsa all’acqua di rose e zafferano che non si è tanto vista. Era del branzino speziato accompagnato da verdure, semplicissimo, ma comunque insolito. Altro piatto interessante della cucina ottomana Istanbul è stato il “Mahmudiyye”: pollo cucinato con frutta secca e cannella servito con un riso pilaf allo zafferano. A conclusione una halva: una sorta di marzapane fatto però con mandorle e semolino.
Per quanto riguarda l’attualità – e anche un po’ il futuro – abbiamo incrociato sulla parallela di Istiklal, alla destra scendendo da piazza Taksim, circa a metà, l’istituto alberghiero di Istanbul, che gestisce anche un grazioso locale: Enstitu, per l’appunto. L’interno è un bel mix di colori con ciotole colorate che contrastano il grigio e dei lampadari “verdurosi”. In fondo una bella vetrina piena di dolci per la colazione e volendo anche del buon vino, con tanto di macchina per conservare le bottiglie aperte. Dalla cucina ottomana Istanbul si passa alla cucina turca contemporanea. Appena entrati si viene accolti da fette di pane al mais e olio. Come antipasto abbiamo assaggiato delle frittelle di zucca e erbe aromatiche con insalata al limone e salsa tahini (al sesamo), in questo caso credo mescolato allo yoghurt. Poi delle cosce di pollo ripiene di spinaci e formaggio, tenere e sugose, con purè e anelli di cipolla fritti. Altro piatto interessante le polpette con pita (pane), pomodoro, servite con patate fritte e una salsa a base di yoghurt, menta e un pizzico d’aglio. Sui dolci abbiamo soprasseduto essendo le porzioni abbondanti e, diciamo, impegnative.
L’ammorbamento con Istanbul non finisce qui… 🙂
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