Sembrava primavera, invece era fine anno. Non c’è altro da dire. Monta solo una gran, gran invidia, perché la Sicilia, porca paletta, è veramente una regione baciata dalla natura. Non solo le bouganville resistono fioriscono anche a Natale, ma il cielo e la terra assumono, persino d’inverno, dei colori magnifici.
Taormina, nella fattispecie, è una città che non t’aspetti. La vedi dall’autostrada ed è una schifosissima roccia piena di costruzioni che ti fa sorgere qualche dubbio su politiche di accatastamento e permessi edilizi. Sali per viadotti e curvoni, fino a parcheggiare – o almeno io ho fatto così – nel multipiano (a 7 strati!) di porta Catania. Poi, una volta arrivato su, ti rendi conto che è un meraviglioso borgo pieno di vita e negozi, da dove si gode una vista spettacolare sulla costa est.
Nota bene: il teatro antico chiude un’ora prima del tramonto. Sicché ho avuto una brutta sorpresa. Come sempre, la visita culturale è andata a farsi benedire a favore di un pranzetto a “La grotta azzurra” e di un cannolo goduriosissimo riempito al momento alla pasticceria “Da Roberto” soprannominato il re del cannolo, celebre, ma non proprio semplice da individuare. Trattasi di un microangolo su una viuzza secondaria. Vale la pena cercarlo anche per i dolci di mandorla e le scorze d’agrumi giganti candite.
Quanto al ristorante, è un posticino che da fuori attrae per la sua vetrina con il pescato. All’interno, invece, si distingue per avere lo chef praticamente in sala. Dire che la cucina è a vista è dire poco. Pesce freschissimo, il menù è relativo, perché basta chiedere due alici fritte e vi sarà dato. La qualità della materia prima si sente anche nella grigliata mista: ottima. Una porzione basta anche per due, se si comincia con la frittura. A scelta ci sono poi insalata, finocchi ed altre verdure appena lavate. Se vogliamo vederla sotto il profilo dell’haccp, visto che sono lasciate fuori all’aria, casca il palco. Ma a ben guardarle e al gusto si sente che sono preparate solo qualche ora prima. Quindi, niente paura. E poi in Sicilia, si usa così, per la gioia degli anticorpi e lo capirete dai prossimi post sul mercato di Catania.
Oltre a grandi marche per tutti i portafogli, a Taormina si trovano anche simpatici negozi con dentro il ben di dio in fatto di ceramiche. Non sono low cost, d’accordo, ma, in fondo, ci si può pure solo accontentare l’occhio. E’ bello vedere il corso, bersi un caffè e guardare la gente passare in puro stile vacanziero, ma anche perdersi nei vicoli e uscire nel perimetro per scoprire la funicolare. Insomma, Taormina, metti pure solo per un giorno, vale la pena di essere visitata, anche se toccherà tornarci per vedere il teatro greco 😉
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