Perché io abbia fotografato proprio il “culetto” dello strudel con fragole e noci resta un mistero. Giusto il punto in cui la […]
farina di kamut 00 | qb
sale | qb
per il ragù di capriolo
fesa di capriolo | 80 g
passata di pomodoro | 100 g
vino rosso | mezzo bicchiere
erbe aromatiche miste (rosmarino, salvia) | qb
sedano, carota, cipolla | 50 g
olio extra vergine d’oliva | qb
sale e pepe | qb
parmigiano reggiano 36 mesi | qb da grattugiare
Procedimento
Cuocere le patate in pentola a pressione per una ventina di minuti (dipende dalla grandezza delle stesse ovviamente) con la buccia.
Passarle allo schiacciapatate ancora calde (volendo anche con la buccia che tanto resta dentro). Aggiungere il sale, tanta farina quanto basta a rendere il composto lavorabile, ma ancora morbido. Stendere un “serpente di pasta” e tagliare gli gnocchi di kamnut. Se non si mangiano subito, meglio dar loro una sbollentata e raffreddarli velocemente in una terrina con ghiaccio, dove si lasciano fino ad un nuovo tuffo in acqua prima di condirli e mangiarli (durano anche un giorno o due).
Per il ragù di capriolo far andare a fuoco medio il trito di sedano, carota, cipolla con abbondante olio d’oliva. Tagliare la fesa a piccoli pezzi con il coltello. Rosolarla. Aggiungere il vino. Farlo evaporare.
Aggiungere anche il pomodoro e un mazzetto di erbe aromatiche, sale e pepe. Abbassare il fuoco al minimo. Coprire e lasciare sobbollire il ragù di capriolo fino a che non si asciuga il sugo. Aggiungere a man a mano, quando serve, poco alla volta, un altro po’ di acqua calda e far andare ancora una mezz’ora in totale il ragù di capriolo.
Saltare gli gnocchi nel sugo prima di servirli con un po’ di parmigiano reggiano grattugiato, se si vuole sopra il ragù di capriolo.